“La Repubblica Italiana riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Ovvero in tutte le sue espressioni a partire dal versante culturale per arrivare a quello socio-educativo.

Con l’approvazione unanime dell’art. 33, il 20 settembre diventa la data di partenza e non di arrivo.

La Costituzione ricorda al Parlamento che occorrono politiche pubbliche per rendere davvero lo sport per tutti attraverso “una serie di progetti che devono far parte delle politiche governative” come sostiene il Ministro per lo Sport e i giovani Dr Andrea Abodi.

Il valore riconosciuto dalla Costituzione deve determinare un diritto.

Potrebbe o dovrebbe essere l’inizio di una vera e propria rivoluzione culturale per il mondo sportivo a partire dalla sostenibilità, dalla Scuola correlate con la salute benessere psico-fisico integrale del cittadino. È necessario mettere in campo azioni concrete che diffondano politiche sportive attraverso quelle “cellule educative” che sono (o dovrebbero essere) le Società Sportive, le Associazioni, le Organizzazioni sportive, ecc.

Cultura, ambiente, attività fisica, salute, benessere sono le facce di un’unica medaglia di valori per la formazione culturale di ciascuno di noi, “gente di sport”. La formula secondo cui è riconosciuto il valore dell’“attività sportiva in tutte le sue forme” appare finalizzata ad esplicitare una norma che abbraccia l’universalità dei valori dello sport, nella sua accezione piu ampia: educativa, sociale, culturale fino alla pace ed alle soluzioni dei conflitti su tre livelli:

  • Valore educativo: legato allo sviluppo ed alla formazione fisica e culturale della persona.
  • Valore sociale: comprendendo lo sviluppo delle integrazioni, le inclusioni, le relazioni sociali, la tutela della salute, la sensibilità ambientale, civile, sociale del movimento sportivo, lo sviluppo turistico, etnico, socio-economico, fisico-cognitivo, ecc. Lo sport deve rappresentare un fattore di aggregazione ed uno strumento di inclusione per persone in condizioni di svantaggio o marginalità di vario genere.
  • Valore culturale: gli aspetti culturali legati allo sport (ossia il complesso di cognizioni, tradizioni, tipi di comportamento, ecc.) sono sempre più rilevanti così come è il patrimonio dei valori sportivi ed Olimpici.

Lo sport quale “patrimonio universale” va preservato come strumento di affermazione della dignità umana e parte della cultura di influenze, usi e costumi, stili di vita, diritti fondamentali e sistemi di valori, così come l’Olimpismo “filosofia di vita” che esalta e combina in un insieme armonico le qualità del corpo, della volontà e dello spirito, riconoscendo il ruolo (sempre più) crescente di rilevare nel processo educativo degli individui. Lo sport e la cultura, strumenti di affermazione della dignità umana sulla scena mondiale, vinceranno sempre e permetteranno ad un numero crescente di persone di qualsiasi età di vivere e condividerne i valori e di essere portavoce della società che cambia.

Occorre mantenere e diffondere una corretta “cultura sportiva” a partire dalla Scuola.

In quattro parole: “il diritto allo sport” deve essere tutelato e garantito dallo Stato in tutte le sue forme.

Siamo di fronte ad un prestigioso riconoscimento del valore civile, sociale e culturale del movimento sportivo quale portatore di valori sul territorio, nel turismo, nelle aziende, ecc.

“Lo sport è anche cultura del movimento che prescindendo da età, genere, talento, abilità o disabilità è un vero investimento” – come scrive Mauro Berruto.

Nel Paese più bello del mondo facciamo lo “sport piu bello del mondo”.

Prof. Franco Ascani
Membro della Commissione Cultura e Patrimonio Olimpico del CIO (Comitato Internazionale Olimpico)