Calcio e cinema due mondi apparentemente lontani ma che condividono molti aspetti, a cominciare dall’essere quasi “coetanei” in quanto entrambi nati alla fine dell’Ottocento. Nel 1893 nasceva il primo club italiano il Genoa, nel 1895 usciva la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière. Una partita di calcio dura un’ora e mezza così come un film (più o meno). In mezzo ci sono sorprese, emozioni, colpi di scena, gioie inattese e brucianti delusioni. Cinema e sport sono il “leit motiv” di “Sport Movies & Tv – Milano International FICTS Fest” evento mondiale che avrà luogo a Milano – dal 4 all’8 dicembre 2013 – a conclusione dei 14 Festival del Campionato Mondiale della Televisione e del Cinema sportivo “World FICTS Challenge” che si svolgono nei 5 Continenti.

La 31a edizione del Festival avrà tra i protagonisti sullo schermo due personaggi che hanno reso grande l’Inter: Armando Picchi e Jose Mourinho.

Armando Picchi. Diario di bordo di un capitano” (regia di Massimo Ferrari – Maga Production Thalia Group, Italia): la rievocazione di uno dei personaggi simbolo della “Grande Inter” del Presidente Angelo Moratti e del “Mago” Helenio Herrera, un docu-film per raccontare Armando Picchi, l’indimenticato campione dell’unica squadra di calcio la cui formazione viene scandita a memoria ancora oggi. “Penna Bianca”, così come era soprannominato da Gianni Brera per il suo spirito guerriero e l’aspetto austero, è stato il capitano, ma soprattutto il leader tattico, umano e morale della sua squadra, stimato ed amato in primis dal Presidente Angelo Moratti. Tre scudetti, due Coppe dei campioni e due Coppe intercontinentali per entrare nel mito, una vita da “grande uomo” per entrare nel cuore di tutti. Partendo dalle dichiarazioni e dalle interviste rilasciate a giornali e tv, la storia di Armando Picchi viene raccontata in prima persona, proprio a partire dalle parole del capitano nerazzurro, recitate dalla voce di Edoardo Gabriellini. La storia ha inizio dal mitico gabbione dei Bagni Fiume di Livorno, un campo di cemento a ridosso del mare circondato da una gabbia per impedire al pallone di disturbare i bagnanti, in cui si giocava quello che poi sarebbe diventato famoso come calcetto e dove Armando ha cominciato a “comandare” il gioco e i compagni.

 

“Jose Mourinho – the best coach in the world” (regia di Nuno Luz – SIC, Portogallo): uno straordinario personaggio lo “Special One”, colui che ha fatto dell’Inter l’unico club in Italia ad aver centrato il “triplete” nel 2010 (Campionato, Coppa Italia e Champions League). Un carattere forte con momenti controversi nella sua carriera. Il suo curriculum è incredibile: con le squadre di punta che ha lasciato – Porto, Chelsea e Inter – in sole 8 stagioni ha vinto sei volte il Campionato, diverse volte la Coppa nazionale, la Super Coppa, la Super Liga, una volta la Coppa Uefa e due volte la Uefa Champions League. Dal 2002 Mourinho non termina una stagione o un anno solare senza aver vinto almeno un trofeo. Ultimo in ordine di tempo la conquista della Liga spagnola con il Real Madrid. Un eccezionale documento che parte dal suo debutto da allenatore con il Benefica nel 2000, per capire come abbia potuto vincere in 10 anni ben 17 titoli. I suoi segreti, il modo in cui prepara una partita, come riesce a motivare i giocatori, tutto raccontato in prima persona da quelli che hanno lavorato con lui e attraverso originali filmati delle partite di Campionato e della Champions League: oltre 20 protagonisti testimonial John Terry, Lampard, Drogba, Materazzi, Milito, Jorge Mendes, Florentino Perez, Cristiano Ronaldo, Maradona e molti altri tra cui lo stesso Mourinho che parla eccezionalmente delle sue emozioni.