Il terzo millennio ha, di fatto, sancito l’unione inscindibile tra sport e tecnologia. Quando nel 1977 al torneo di Aix-en-Provence, il tennista rumeno Ilie Nastase sconfisse il “poeta” della terra rossa, l’argentino Guillermo Vilas (imbattuto da 46 match di fila) si “gridò allo scandalo” per l’utilizzo di una racchetta con l’incordatura a “spaghetti”.

Non solo nel tennis ma anche in altre discipline sportive c’è stata una “rivoluzione copernicana” grazie alla tecnologia applicata allo sport. Non bisogna pertanto stupirsi se vengono utilizzati sui calciatori dei Gps che dai cruscotti delle auto passano sui parastinchi o che un atleta venga connesso con internet e che Gsm e Smartphone siano applicati direttamente sul corpo del campione. Grazie a questi strumenti di misura, la prestazione di un atleta può essere studiata in ogni singolo dettaglio.