COMMISSIONE CIO “CULTURA ED EDUCAZIONE OLIMPICA”

“GIOVANI E IMMAGINI OLIMPICHE

A cura del  PROF. FRANCO ASCANI

Presidente  Fédération Internationale Cinéma Télévision Sportifs

Durban  – 9 Dicembre 2010

Dal 1983, la FICTS (Federation Internationale Cinema Television Sportifs, presente in 103 Paesi) Organizzazione riconosciuta dal CIO, intende sviluppare e promuovere la “cultura attraverso lo sport” fra i cittadini delle diverse Nazioni con differenti stili di vita in perfetta sintonia e con reciproco rispetto delle regole con il CIO.

Cinema e televisione – due mezzi tradizionali di comunicazione di massa – hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia dei Giochi dell’era moderna creando una migliore conoscenza del Movimento Olimpico, un patrimonio di  valori ed emozioni attraverso la corretta diffusione dell’immagine sportiva e della sua funzione etica-culturale.

La FICTS si ispira al principio dello “sport, movimento globale al servizio di umanità” basato sull’universalità, sulla tolleranza e sull’etica ed intende incrementare lo sviluppo del Movimento Olimpico diffondendo video per l’educazione e la cultura olimpica attraverso la collaborazione con i Comitati Olimpici Nazionali che sollecita ad inviare materiale video del passato e del presente alla Sezione “Valori Olimpici”.

La FICTS provvederà a curare un data-base ed a circuitare i video nei 14 Festival nei 5 Continenti che annualmente organizza (con l’intento diffondere il messaggio culturale ed educativo attraverso l’immagine e i valori dello sport e dell’Olimpismo).

I vincitori delle 14 Fasi parteciperanno a “Sport Movies & TV”, fase finale del “World FICTS Challenge” che, nel 2010, ha avuto luogo a Milano e nel 2011 si terrà a Doha nel Qatar.

In occasione dell’inaugurazione del Museo dello Sport a Losanna, il presidente del CIO Samaranch, affermava: “La pellicola e i film prima e le trasmissioni televisive poi hanno offerto, con l’olimpismo, un contributo fondamentale alla cultura del nostro tempo. Una cultura universale spontaneamente accessibile a tutti che annulla le differenze”.

I Giochi Olimpici e il Cinema – che esercitano il loro ruolo propulsivo nella diffusione di principi e valori educativi e morali – sono accomunati nei loro destini fin dalla nascita, avvenuta praticamente nello stesso anno e nella stessa città: nel 1894 a Parigi.

Entrambi alla ricerca del movimento e del corpo, soprattutto del corpo in movimento.

Il linguaggio del corpo è la base dell’attività sia dell’atleta sia dell’attore ed entrambi tendono a raggiungere una performance soddisfacente e vincente.

Il pubblico di una gara sportiva equivale agli spettatori di un film, così come l’arbitro, il giudice, possono essere paragonati al regista e l’atleta all’attore.

Gli appellativi abitualmente usati per indicare atleti e attori di successo sono per lo più gli stessi: star, eroe, mito, campione, leggenda.

Lo sport difatti è stato per il cinema fonte di ispirazione inesauribile, tanto che fino ad oggi sono stati realizzati circa 2500 film a contenuto sportivo (il 17% per il baseball, il 14% per il pugilato e solo il 9% per il calcio) ivi compresi i film ufficiali dei Giochi Olimpici diretti da famosi registi quali Leni Riefensthal, Bud Greenspan e la cinese Gu Jun per Pechino 2008.

L’unione tra un significativo strumento di comunicazione come il cinema e una grande fonte di valori come sono i Giochi Olimpici è inevitabile per coinvolgere, emozionare e far crescere chiunque sappia raccoglierne il messaggio. Sono elementi fondanti della cultura moderna con un forte richiamo sui giovani.

L’Olimpismo, che si era affidato con grande naturalezza al cinema, con pari disinvoltura si è offerto alla televisione, comportandosi come quei cavalieri che nel loro lungo viaggio scambiano il vecchio cavallo con un giovane destriero fresco di energie.

Lo sport è diventato evento televisivo per eccellenza. Lo sport è diventato un fornitore di contenuti ed audience di interesse strategico per i Media. I Giochi Olimpici sono al primo posto nel ranking mondiale come ascolti.

La tecnologia digitale ha prodotto, negli ultimi anni, cambiamenti complessi nella comunicazione di tematica sportiva.

Tanto l’evoluzione tecnologica della radio come della televisione, così come la creazione di nuovi sopporti tecnologici (Internet, Facebook, Twitter, telefonia mobile, etc.), hanno permesso la nascita di nuovi mezzi di comunicazione per l’emissione di contenuti sportivi (1,5 milioni di giovani fans su Facebook e 3,5 milioni di navigatori del microsito “Cube” per i Giochi Olimpici della Gioventù a Singapore).

Convergenza, interattività ed “universalizzazione” dell’informazione sono alcuni dei fattori che definiscono il nuovo modello della produzione audiovisiva e della tematica sportiva.

Bisogna porsi una domanda: che cosa i giovani possono dare al Movimento Olimpico e che cosa dà ai giovani l’immagine olimpica? Innanzitutto la capacità di adattare, incarnare ed esprimere i valori olimpici di eccellenza, di amicizia e di rispetto.

In questa ottica, d’intesa con il Dipartimento dell’ Informazione del CIO per assicurare un efficace collegamento con i Giovani, lanciamo una proposta per giovani registi e studenti, intitolata “Olympic short Film Contest” consistente nella produzione di short (Cartoon, computer animazione, ecc) di contenuto Olimpico  con il materiale video messo a disposizione gratuita dall’OTAB.

Tutte le opere saranno proiettate a Milano (Italy) a Novembre 2011 in occasione di “Sport Movies & TV” e le migliori, premiate da una Giuria Internazionale (composta dai Membri del gruppo di lavoro della presente Commissione),  successivamente distribuite.

I giovani “guardano lo sport”, i giovani debbono intendere la gara come sviluppo umano, spirituale, etico.

E’ la prospettiva olimpica della partecipazione, dello scambio di esperienza, della scoperta dell’altro che deve caratterizzare qualsiasi manifestazione sportiva giovanile nel ricercare il miglioramento, il giovane ricerca la sua perfezione, comprendendo, attraverso l’atto sportivo, la grande valenza etica della sua crescita umana e noi dobbiamo “dare più voce ai giovani”.

Deve far riflettere la grande partecipazione emotiva dei giovani alle grandi manifestazioni sportive, ai Giochi Olimpici: il confronto con “il campione” diviene stimolo.

Il confronto con la prestazione sportiva d’eccellenza diviene sogno.

Il confronto con la festa che caratterizza i Giochi, diviene per il giovane fonte di crescita: imparare a conoscere gli altri popoli, le altre culture, la scoperta delle differenze che sono solo virtuali (il colore della pelle, la religione, la lingua scompaiono!) trovano humus ricco nell’animo del giovane, di culture e di origini diverse che ricambia offrendo la sua voglia di imparare, la sua voglia di donare, la sua libertà da preconcetti.

Questa grande ricchezza diviene base per la gestione di un avvenimento sportivo dedicato ai giovani e con i giovani protagonisti. Penso ai 3600 partecipanti dai 14 ai 18 anni ai Giochi Olimpici della Gioventù di Singapore.

La brillante scelta del CIO di organizzare questa manifestazione e quella invernale di Innsbruck 2014, con un occhio di riguardo agli aspetti culturali, educativi e formativi, fa scoprire i valori olimpici (grazie ai Progetti del Programma Cultura ed Educazione Olimpica): da Singapore a Londra 2012.

In questa ottica dobbiamo fissare le immagini attraverso video “ad hoc”,  utilizzarle quale mezzo formativo e strumento di crescita personale e creare una piattaforma per promuovere la pratica dello sport e per osservare un sano “stile di vita”.

L’intreccio tra la novità e l’archivio è la forza del Movimento Olimpico: laddove la Storia è parte integrante di un sistema di idee, la novità si arricchisce costantemente.

In questo senso, aprendo il maggior numero di pagine possibili sui “tesori” dell’Olimpismo, la ricchezza dell’archivio visuale e cartaceo delle varie entità del Movimento Olimpico può divenire il passo determinante per una maggior condivisione e divulgazione dei messaggi Olimpici.

Sulla scorta di queste premesse, il Movimento Olimpico ha avviato una proficua azione – con la FICTS quale “braccio operativo” – che deve proseguire nella gestione delle sue informazioni aprendosi ulteriormente alle richieste di novità che gli giungono dai nuovi media, restando però cosciente che l’evoluzione digitale non è, ancora, il mezzo per unire tutta l’umanità. Usarne per progredire, ma senza dimenticare chi ai nuovi mezzi di comunicazione non può accedere.

Premesso che la rapidità con la quale i mezzi di comunicazione evolvono, è diventata una sfida aperta a varie soluzioni per chi crea quotidianamente comunicazione che ha la necessità di stabilire un rapporto moderno tra il messaggio che vuole diffondere ed i mezzi che utilizza, ci chiediamo: “Come influirà soprattutto sui giovani e sui Giochi lo sviluppo tecnologico nella comunicazione e nella cultura sportiva attraverso i nuovi formati, alla luce della moltiplicazione delle fonti di informazione analogico-digitale?”